La storia di Ventotene è strettamente legata all’opposizione politica durante il regime fascista. Proprio qui e nell’ex carcere borbonico di Santo Stefano il regime confinava i dissidenti, grandi personalità istituzionali che hanno scritto la storia della Repubblica Italiana. Ma non solo di quella: proprio qui, nei primi anni ’40, è stato scritto il Manifesto di Ventotene in cui venivano esaltati i valori di unità europea contro i totalitarismi. Quel documento è stato così importanti che ha dato i natali all’Unione Europea di oggi. Per questa ragione, Ventotene è stata nominata capitale morale e intellettuale d’Europa.
Ventotene, la capitale morale e intellettuale d’Europa:
Il 28 aprile 2022 è stata una data importante per Ventotene. Il Parlamento europeo ha infatti nominato l’isola di Ventotene capitale morale e intellettuale d’Europa, su proposta degli europarlamentari Ruiz Devesa e Salvatore De Meo. Proprio l’On. De Meo ha dichiarato: «È stato formalmente riconosciuto il valore di Ventotene come culla degli ideali della nostra Europa. L’isola dell’arcipelago pontino rappresenta un luogo della memoria per la salvaguardia degli ideali ispiratori e dei valori comuni che hanno segnato lo sviluppo del processo di integrazione europea.»
Proprio a Ventotene, infatti, si cominciò a parlare di valori europei e integrazione già dal 1941 quando, durante il periodo di confino presso l’isola, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni scrissero il Manifesto di Ventotene. È un documento che promuove i valori dell’unità europea durante il regime fascista, che utilizzava proprio Ventotene come luogo di detenzione per i dissidenti politici. Oggi è considerato uno dei testi fondanti dell’Unione Europea, e gli eurodeputati hanno approvato un report recante informazioni e spiegazioni sul ruolo significativo del Manifesto nella creazione dell’odierna UE.
Riconoscere Ventotene come culla dei valori europei è stato un gesto importante, perché la memoria di questi ideali fondanti possa essere mantenuta nel tempo e riscoperta. Da anni si tengono seminari sull’importanza di fare parte di un’Europa forte e unita, a cui hanno partecipato ragazzi, cariche istituzionali italiane ed europarlamentari.
Oltre a ciò, questo riconoscimento darà nuova linfa al progetto di recupero del carcere di Santo Stefano per tramutarlo in un centro studi europeo permanente, in memoria dell’opposizione al regime. Inoltre, è stata inoltre approvata la proposta di realizzare un monumento dedicato all’Unione Europea in ogni comune dell’isola, così che i cittadini possano sentirsi più vicini ai valori che uniscono i Paesi membri.
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Foto di Sailko da Wikimedia
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