La scoperta di Ventotene come meta turistica è relativamente recente. Tutt’altro discorso se si parla della storia dell’isola: Ventotene, abitata fin dal Neolitico, ha vissuto i suoi periodi di massimo splendore durante l’antica Roma e sotto il regno dei Borbone.
Oggi, di questo passato restano diverse quanto inestimabili testimonianze:
- Il porto romano. Realizzato nel periodo di passaggio tra la Repubblica e l’Impero, fu costruito scavando nel banco tufaceo che arrivava al mare. In un certo senso, è il porto romano a dare il benvenuto ai visitatori dell’isola.
- Il borgo borbonico. Sorge esattamente sopra il porto romano. Al quale è collegato da due vie molto pittoresche: la prima porta fino al castello, che si trova nella piazza principale e un tempo era adibito a caserma (oggi ospita il Municipio e il Museo archeologico); la seconda strada porta fino alla chiesa di Santa Candida, realizzata in stile neoclassico. Il borgo borbonico è diviso in tre livelli, ognuno dei quali caratterizzato da stretti vicoletti e case a più piani.
- Villa Giulia. Prende il nome dalla figlia dell’imperatore Augusto, che la fece arrestate per adulterio e la esiliò con l’accusa di aver cospirato contro di lui. Villa Giulia sorgeva sul promontorio di punta Eolo, nella parte settentrionale dell’isola: i resti fanno capire che doveva trattarsi di una villa molto grande e lussuosa.
- Le cisterne romane. Durante l’epoca dell’antica Roma, l’approvvigionamento di acqua a Ventotene (che non può contare su sorgenti) era garantito da due grandi cisterne: la cisterna di villa Stefania e la cisterna dei Detenuti. Entrambe si trovano a poca distanza da piazza Castello.
- La peschiera. Si tratta di una serie di vasche, scavate sotto la scogliera del Faro, che risalgono all’epoca dell’Antica Roma.
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