In questa foto, in primo piano, c’è il faro di Ventotene. Proprio di fronte, due chilometri a est, c’è la piccola isola di Santo Stefano: appena cinquecento metri di diametro per un’estensione totale di circa 27 ettari. Ed è una delle cose da vedere durante una vacanza a Ventotene.
- La storia. Durante il periodo romano, l’isola di Santo Stefano aveva diversi nomi: Partenope, Palmosa, Dommo Stephane e Borca. Anche allora era scarsamente abitata: oltre alle dimensioni ridotte, le sue ripide scogliere presentano solo quattro approdi per le imbarcazioni.
- L’isola. È stata proprio questa sua “inavvicinabilità” a fare in modo che, nei secoli, Santo Stefano potesse mantenere quasi del tutto intatto il suo aspetto brullo e, per certi versi, selvaggio. L’isola, oggi completamente disabitata, è qualcosa di simile a un grande scoglio che si erge dal mare, dove il verde della macchia mediterranea è in contrasto con il blu intenso del mare.
- Il carcere. Si tratta dell’unica costruzione sull’isola. Dalla peculiare forma circolare, il carcere borbonico fu costruito nel 1795. Chiuso definitivamente nel 1965, all’ingresso del carcere è posta una targa di pietra a ricordare che Sandro Pertini, antifascista, fu incarcerato qui.
- Come arrivare. Come già detto, Santo Stefano si trova ad appena due chilometri da Ventotene. Può essere raggiunta facilmente partecipando a una delle tante escursioni in barca che, soprattutto in estate, partono proprio del centro abitato di Ventotene.
Fonte immagine: Di Luigi Versaggi – https://www.flickr.com/photos/versaggi/561227851/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2260259