Ci sono luoghi ricchi di un fascino particolare. Di quel fascino unico che soltanto una storia altrettanto peculiare sa infondere. L’isola di Ventotene, di posti del genere, ne ha diversi. E, se vi state chiedendo come visitare il carcere di Santo Stefano, sappiate che da qualche tempo è di nuovo possibile.
Il carcere di Santo Stefano fu realizzato nel 1795 su progetto del maggiore del Genio Antonio Winspeare, che a sua volta seguì le regole del filosofo Jeremy Bentham. La peculiarità è la sua forma circolare, detta “panopticon”: tutte le celle affacciano su un cortile interno, che permetteva alle guardie di avere il controllo sui carcerati senza essere opprimenti.
Durante la sua storia, il carcere di Santo Stefano è stato scenario di diverse rivolte e tentativi di evasione. Molti i nomi eccellenti che sono stati rinchiusi nelle sue celle. Tra i tanti, bisogna doverosamente ricordare:
Il carcere fu definitivamente chiuso nel 1965. Cominciò un lento e lungo periodo di declino. Che per fortuna è finito.
Per le escursioni verso il carcere di Santo Stefano, bisogna rivolgersi alla locale cooperativa Terra Maris, unico soggetto autorizzato ad accompagnare i visitatori sull’isola.
Non a caso, l’isola di Santo Stefano con il suo carcere è uno dei più bei posti da vedere a Ventotene. E la vostra vacanza potrà dirsi completa soltanto dopo:
Adesso, vi occorre solo un’ultima informazione: sapere come raggiungere l’isola. Non c’è niente di più semplice, dovete soltanto prenotare un posto su uno dei traghetti per Ventotene che partono dai porti di Napoli, Ischia, Formia e Terracina.
Fonte immagine: Flickr.com/photos/yab994
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