Alla scoperta del mondo sommerso di Ventotene e Santo Stefano

Ventotene e Santo Stefano ospitano alcuni fra i fondali più belli del Mediterraneo e del Tirreno meridionale. Di origine vulcanica, fanno parte dell’Area Marina protetta per via del loro incredibile ecosistema: pesci, cetacei e invertebrati vivono in una vegetazione rigogliosa e fra le rocce coperte di spugne e coralli. Chiunque sia appassionato di diving non può perdersi questo spettacolo naturale.

Alla scoperta del mondo sommerso di Ventotene e Santo Stefano:

L’Area marina protetta nell’Arcipelago pontino

ventotene area marina

Ventotene e Santo Stefano, assieme a Ponza, Palmarola e Zannone, fanno parte dell’Arcipelago pontino. A differenza delle altre però, queste due isole rappresentano la parte sommitale di un antico vulcano e fanno parte dell’Area marina protetta salvaguardata dal Comune di Ventotene.

La particolarità di quest’area sta nella sua morfologia: bassa profondità e ricchezza di anfratti e franate, elementi che favoriscono la crescita di una grandissima varietà di organismi comuni fra vertebrati e invertebrati. Inoltre, dal 2017 è stata dichiarata IMMAs (Important Marine Mammals Areas), di cruciale importanza per la presenza di cetacei e mammiferi di mare.

I migliori siti per le immersioni tra Ventotene e Santo Stefano

immersioni pontine

Tra Ventotene e Santo Stefano esistono molti i punti di immersione che offrono esperienze da sogno. Per garantire la tutela dell’area marina protetta, le immersioni devono essere autorizzate.  Di seguito, i migliori spot per le immersioni delle isole Pontine:

  • Le Sconciglie. Si tratta du due scogli, di pietra lavica che affiorano nella parte settentrionale dell’isola. Intorno agli scogli, nella parte interna, si trova una piattaforma di bassi fondali. La zona più interessante è situata esternamente alla secca, ideale per gli appassionati di fotografia.
  • Relitto di S. Lucia. Il piroscafo affondato nel 1943, si presenta diviso in due tronconi, su un fondale sabbioso a 45 m. di profondità. È meta di una suggestiva immersione grazie anche alla fauna che nel corso degli anni ha colonizzato il relitto.
  • La Secchitella. Si trova a ovest, ed è formata da un capello che si erge da un fondale a quota 33 m. Il primo punto d’interesse è un arco di circa 7 metri colorato da moltissimi tipi di spugne e rose di mare. Superato l’archetto, si accede ad una piccola galleria, dimora per vari tipi di gamberi, continuando verso sud, si nota un fondale in leggera discesa, ricco di posidonia.
  •  La secca degli Scogli di Capri, è situata a sud – ovest a circa 50 m .Le pareti rocciose e colorate lo rendono uno degli spot più suggestivi. Habitat per bellissime gorgonie gialle che si stagliano nel blu del mare e dei polipi gialli delle leptosamnie.
  • Punta dell’Arco è nella punta estrema di Ventotene. Il fondale degrada a grandi terrazzi fino a 30 m circa, in questa immersione si possono individuare ancore di epoca romana e borbonica e ammirare la vegetazione estendersi in uno scenario incantevole: tutta la zona è ricoperta da grappoli di rose di mare e di gorgonie.
  • Grotta dei Gamberi. Si trova a circa 40 m di profondità, è una secca formata da grandi speroni che disegnano una sequenza di archi naturali che si prestano ad una suggestiva immersione.
  • La Molara è a ovest dell’isola di S. Stefano di fronte all’attracco denominato “la Madonnina”. Qui potrai incontrare branchi di barracuda. Si tratta di luogo ha un particolare interesse archeologico, oltre che biologico: qui furono ritrovate alcune antichissime mole di pietra e nella parte finale della secca si possono ammirare numerosi frammenti d’anfora ed alcuni resti di relitti di navi romane.
  • Molo IV.  Situato sulla costa nord-est di S. Stefano è una delle immersioni più interessanti. La parete si immerge sino ai 15 m. nel primo tratto, raggiungendo i 50 m. nell’ultimo tratto. Lungo la discesa si trovano grotte con spirografi e si possono incontrare saraghi, dentici, occhiate, ricciole e grosse cernie.

Flora e fauna dei fondali

immersioni pontine

I fondali di questa area protetta sono caratterizzati da una ricchissima biodiversità che vive sotto delle acque cristalline. Gli organismi arroccati sulle scogliere che scendono in profondità abitano anfratti e insenature, tingendo le rocce di colori variopinti. Sono presenti infatti molte specie di spugne di mare che coesistono assieme a polpi, murene, e cernie. Il paesaggio subacqueo è dominato, nei tratti sabbiosi, da intere praterie di Posidonia oceanica, una pianta acquatica endemica del Mediterraneo che produce ogni anno frutti e fiori e garantisce a questi organismi di vivere e proliferare. Dove c’è più ombra, le Madrepore (degli esacoralli) spiccano con il loro colori brillanti suoi toni dell’arancione. Più in profondità, invece, troviamo gorgonie gialle e rosse fra cui fluttuano piccole castagnole e saraghi.

Se sei molto fortunato, potrai nuotare assieme ai magnifici cetacei del Mediterraneo. Nell’area marina protetta si avvistano esemplari di capodogli, balenotteri e delfini. Da anni si segnala la presenza di meravigliose tartarughe marine che nidificano sulle coste.

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Photo Credits

Elisaveta Bunduche, Unsplash

Luigi Versaggi, Flickr

joakant, Pixabay

Ezu (Martino A. Sabia), Wikimedia

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